Fpt Industrial: la transizione è multi-power

Tecnologia, sostenibilità e partnership i pilastri del cammino di Iveco Group verso una transizione che molto basa il suo progredire presente e futuro su vettori e gruppi multi-power a marchio Fpt Industrial. La multinazione nata dalla scissione delle attività on-road di Cnh Industrial da quelle off-road, ha presentato ufficialmente lo scorso luglio a Torino le proprie strategie di sviluppo.

“Beyond the obvious”. Andare “oltre l’ovvio”. Questo il motto che ha dato il nome all’evento organizzato a Torino da Iveco Group lo scorso luglio all’interno del nuovo hub di innovazione e arte “Ogr Torino”. Evento volto a delineare le strategie di sviluppo attuali e future. Ma anche a rispondere al complesso cambio di paradigma cui devono far fronte Industria e Trasporti per assecondare quei sempre più pressanti input che vogliono ridotti gli impatti ambientali delle attività antropiche.

Protagonista nel Mondo dei motori

In primis quelli legati ai powertrain utilizzati per muovere macchine e attrezzature. Un ambito che vede Fpt Industrial nelle vesti di protagonista. Ai fini della messa a punto di soluzioni atte a permettere quell’azzeramento delle emissioni di anidride carbonica previsto nel 2040 dall’ambizioso programma internazionale “Climate Pledge”. Programma cui ha aderito anche Iveco Group. Un obiettivo che il Gruppo vuole approcciare partendo dal presupposto che non è possibile risolvere il problema delle emissioni pensando di eliminare tout court i motori a combustione.


Sono fondamentali oggi e lo saranno ancora a lungo. Per assecondare le esigenze operative di tutti i settori, in primis quelli essenziali per la sussistenza della società. Fra questi anche l’agricolo e la power generation. Ambiti che Fpt presidia con prodotti specifici il cui sviluppo futuro si baserà su quattro concetti fondamentali: multi-power, modularità, multi-applicazione e consapevolezza.

Il multi-power è già realtà

Il primo concetto, multi-power, è già una realtà nell’agricolo. Grazie all’esordio in serie dei primi trattori New Holland equipaggiati con motori alimentati a gas naturale. Unità le cui prestazioni sono del tutto allineate con quelle proposte dalle versioni operanti a ciclo diesel.

A differenza di queste ultime però i motori a gas vedono drasticamente ridotte le emissioni di anidride carbonica. Arrivando, nel caso siano alimentati con biometano, ad annullarle del tutto risultando così a impatto zero. Un’alternativa concreta ai diesel quindi, le cui emissioni sono peraltro allineate alle normative stage V in vigore. Cosa che ne assicura la commercializzazione e l’utilizzo ancora per anni. Un’alternativa ai gruppi puramente termici multipower è poi data da quelli modulari rappresentati dai sistemi ibridi.

Novità più recente della Casa in tale ambito è la versione ibrida di “F28”. Un quattro cilindri da due litri 800 centimetri cubi in grado di associare ai 75 cavalli termici 20 chilowatt di potenza continua e 30 di picco. Performance erogate dalla componente elettrica. E’ opinione comune che le soluzioni ibride siano destinate a diventare il primo step dell’elettrificazione industriale e agricola. Ambiti che potrebbe giovarsi di tali propulsori soprattutto a livello di macchine compatte e specializzate.


Si tratta in effetti di applicazioni che necessitano spesso di power unit dedicate. Capaci di affiancarsi alle meccaniche da azionare oltre che in termini di dimensionamenti anche in termini di erogazioni, da ottimizzare in funzione delle singole operatività. Da qui lo sviluppo di partnership sempre più strette fra Fpt Industrial e i propri clienti al fine di definire le soluzioni ottimali per ciascuno. In tale ottica diventa fondamentale l’approccio multi applicativo che costituisce il terzo pilastro delle strategie di sviluppo di Fpt.



Anche le fuel cell a idrogeno

Non a caso all’evento torinese le tecnologie oggi in fase di sperimentazione nei segmenti dei veicoli commerciali e on-highway erano post a fianco dei prodotti destinati all’off-highway, quasi a voler visualizzare la possibilità di un loro futuro passaggio da un settore all’altro.

Spiccavano in tale ottica le versioni full electric del commerciale leggero Iveco “e-Daily” e del truck Nikola “Tre”, in entrambi i casi mosse mediante fuel cell operanti a idrogeno, soluzione universalmente riconosciuta quale punto di arrivo dell’evoluzione motoristica, ma che al momento vede la sua diffusione stoppata da problemi economici, costruttivi e logistici.

E qui entra in gioco il quarto pilastro dello sviluppo futuro di Fpt, la consapevolezza che si deve lavorare in un’ottica di tutela ambientale, ma senza perdere di vista la realtà delle cose e quindi proponendo soluzioni concrete e attuabili così da dare anche ritorni immediati agli invstimenti che Iveco Group si accinge a fare per ampliare le sue capacità di ricerca e sviluppo. Si parla di 450 milioni di euro interamente spesi in Italia per dotarsi dei laboratori e degli strumenti di ricerca più attuali oltre che dei tecnici più quotati.

Fpt Industrial: la transizione è multi-power

Autore: Jacopo Oldani

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